Resilienza!

Resilienza!

Quello che non uccide, fortifica (Nietzesche)

Se ci troviamo in un periodo di particolare difficoltà, come reagiamo? Ci facciamo schiacciare dalla negatività, oppure ci avvaliamo di quella risorsa interiore che teniamo nascosta, ma che ci permette di non subire e di mantenere viva la speranza in un futuro migliore?

Resilienza Varese

Questa capacità innata di fronteggiare gli eventi negativi, invece di subirli, è nota con il termine di resilienza. Si tratta di un argomento, ultimamente, molto trattato dagli Psicologi, dall’editoria e dai social.

Inizialmente la Psicologia clinica si limitava a valutare gli effetti dissestanti dei traumi (lutti, incidenti, gravi malattie, crisi finanziarie, forti stress, violenze, cataclismi ecc), per trovare la cura ed il percorso più idoneo da seguire.  

Di recente, invece, si è pensato di spostare l’attenzione sulle capacità di recupero, che ognuno ha dentro di sé. Non si tratta di discontinuità con il passato, ma di un ampliamento del punto di vista, che permette di cogliere alcuni aspetti, prima non ben considerati e studiati.

Quando si parla di resilienza è doveroso tener in considerazione diversi fattori, da quelli sociali a quelli psicobiologici. Si tratta di un argomento dalle mille sfaccettature, su cui non è facile fare delle specifiche considerazioni. Per certo possiamo dire che al centro di tutti i processi di resilienza ci sia il nostro cervello.

Siamo soliti pensare che le malattie, le esperienze negative, i dolori, la sofferenza, siano tutti fattori che tendano ad indebolire l’uomo. Ma a volte, o spesso se vogliamo, non è proprio così. Pensate a cosa succede ad una persona che si ammala fisicamente: l’organismo cerca in tutti i modi di reagire all’attacco di un virus o di un batterio, mettendo in moto delle difese che riescono ad immunizzarlo da altri attacchi eziologici. Ciò che succede per i malanni fisici, può accadere anche per quelli psicologici.

Anticamente questa risorsa interiore veniva definita “forza d’animo”, una capacità che permetteva di proteggere la propria personalità, modificandone solo alcuni aspetti, per meglio adattarsi ai cambiamenti della vita, mantenendo un atteggiamento positivo.

Secondo i dati riportati da alcune ricerche, la resilienza non è una dote eccezionale che emerge all’improvviso. È semplicemente una forma di difesa che la psiche ha, esattamente come il corpo possiede, intrinsecamente, la sua risposta immunitaria. Tutti possediamo un nucleo di resilienza in misura variabile, sta semplicemente a noi utilizzarlo e potenziarlo.

Le persone resilienti si distinguono per alcuni aspetti:

  • Tendono a pensare in modo più realistico e flessibile;
  • Non traggono conclusioni affrettate;
  • Accettano le situazioni semplicemente per come sono;
  • Sono fiduciose;
  • Pensano che ogni cosa abbia un suo perché, spesso non visibile all’uomo;
  • Hanno una grande voglia di migliorare e di imparare.

Come agisce una persona resiliente

La persona con atteggiamento resiliente agisce in due tempi:

  • All’inizio tende a difendersi, lottando contro la causa del suo dolore o del suo stress;
  • Successivamente cerca di accettare i fatti, adattandosi ad essi. È questa seconda fase ricostruttiva che comunemente chiamiamo resilienza.

Sicuramente la società, il contesto familiare, l’ambito lavorativo, la scuola, sono tutti fattori che possono alterare o potenziare tale forza d’animo.

La resilienza aiuta ad essere positivi, a gestire le emozioni, ad evitare che un determinato stress possa riverificarsi. La parola d’ordine è accettare sempre nuove sfide, per trovare sempre nuove opportunità.

È possibile potenziare la nostra resilienza?

Può sembrare complicato, ma una buona resilienza è accessibile a tutti. Basta seguire alcuni suggerimenti:

  • È fondamentale creare una buona rete relazionale con tutto ciò che ci circonda: parenti, partners, amici, colleghi, ambiente, ecc.. Sentirsi in armonia con gli altri, permette di sentirci bene ed in pace con noi stessi.
  • Essere consapevoli che nella vita i cambiamenti sono inevitabili, perché non esiste evoluzione senza cambiamento. È sbagliato scontrarci con ciò che accade, è più saggio prenderne coscienza ed accettarlo, per essere in grado di migliorarci ed adattarci.
  • Non pensare che le esperienze negative siano insuperabili o indimenticabili. Tutto passa…tutto scorre.
  • Stabilire sempre dei piccoli obiettivi da raggiungere, in vista di una meta più grande. Essere consapevoli di cosa si voglia raggiungere e in quali tempi. Correre o pretendere troppo, non porta da nessuna parte.
  • Avere il coraggio di prendere una decisione. Spesso si ha paura del dopo, di cosa possa succedere, ma a volte prendere una decisione permette di risolvere il problema, di vedere in faccia la realtà.
  • Prendersi cura di sè stessi, avere un’immagine positiva e solare.
  • Non reprimere le emozioni, ma sentitevi liberi di viverle!
  • Siate fiduciosi e perseveranti, perché solo così potrete risorgere dalle ceneri come la Fenice!

Nelle cose del mondo, non è il sapere, ma il volere che può.”

(Niccolò Tommaseo)

 

Dott. Alessandro Lizioli - Medico Psicologo clinico e psicoterapeuta a Varese

Sede: Viale Aguggiari, 63, 21100 Varese VA

declino responsabilità | privacy | codice deontologico

info@studiolizioli.it

AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

©2023 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà del Dott. Alessandro Lizioli .
Ultima modifica: 27/06/2016

www.Psicologi-Italia.it

© 2023. «powered by Psicologi Italia». E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.